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Apre a Milano Wadi Rum, il primo ristorante giordano in Italia, ecco com'è

Sognate un banchetto mediorientale? Da adesso in città c'è un ristorante elegante e contemporaneo, dove l'accoglienza è generosa e i piatti deliziosi. Ecco com'è viaggiare in Giordania, anche solo per una sera

Tutti prima o poi abbiamo sognato di trovarci seduti a un banchetto mediorientale, in cui le vivande compaiono sui tavoli come per magia, l'abbondanza è la parola d'ordine, tra profumi, colori, sapori, atmosfere. Così è stata l'inaugurazione del ristorante Wadi Rum, il primo locale giordano in Italia, ovvero il posto migliore per fare un viaggio in Giordania, tra atmosfere, musiche e gastronomia, anche solo per una sera.

Un locale grande, dal colore della sabbia, con le mura in mattoni, i soffitti che sembrano quelli dello oasi nel deserto in legno di palma, le foto delle dune del Wadi Rum giordano con la loro sabbia rossa alle pareti, lanterne, tende, damaschi, smalti. Un arredamento in stile tradizionali, con porte di legno intarsiato, profili ogivali, piatti tradizionali in ceramica dipinta gli uni diversi dagli altri.

E poi chiaramente un'intera sala dedicata al cibo, con tavoli e tavoli di piatti, mezé, portate principali, frutta meravigliosa e coloratissima, dolci, pani che uscivano senza treqgua dal bollore del forme. Abbiamo provato hummus, baba ghanoush, tabouleh, moussaka, fattoush, moutabal betinjan. Per chi mangia la carne c'era il mansaf, lo stinco di agnello simbolo della cucina giordana e Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO, gli shish kebab di manzo o pollo, la spalla di agnello arrosto con riso e l’agnello intero ripieno. Per noi vegetariani oltre ai piatti del mezé c'erano zuppe, riso con spezie, legumi e frutta secca, verdure di ogni tipo. Tutto preparato dallo Chef Saieed, di origini siriane ma cresciuto in Giordania.

In più si può accompagnare la propria cena con cocktail d’autore e una selezione di oltre venti etichette di vini libanesi e italiani, serviti al grande banco bar all’ingresso.

Cucina e cellente, vini, cocktail e atmosfera. Eppure, oltre a tutto ciò, ci sono altri due aspetti meravigliosi di questo ristorante che vanno sottolineati: il primo è l'accoglienza generosa, aperta a tutti, di qualsiasi cultura e provenienza, giordani (all'inaugurazione era presente anche il console) e italiani. 

Il secondo sono le parole del proprietario, Khaled Awamleh, imprenditore giordano con cittadinanza italiana (e pronuncia romana): «Il cibo è un linguaggio universale, è a tavola che si costruisce la pace, si dialoga e si condividono esperienze. A Wadi Rum sono benvenute persone di tutte le religioni e culture, perché la pace nasce proprio attorno a una tavola imbandita». In tempi in cui la pace sembra interessare pochi, parlarne, metterla al centro, anche solo di una tavola, è quasi coraggioso, e merita un plauso. 

Il ristorante Wadi Rum è in via Tunisia 16 a Milano. I menu degustazione sono proposti tra 30 e 45 euro, gli antipasti tra 5 e 15 euro, le grigliate e i piatti di carne tra 15 e 35 euro.

Original Via: Vanity Fair